Made in Italy a Dubai: la sfida unconventional di ARU Eyewear
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By: Marco Ciccarelli
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31 Luglio 2024
Made in Italy a Dubai: la sfida unconventional di ARU Eyewear
Made in Italy: vale la pena ricordarlo nella nostra lingua, per una volta. Se ne assapora tutto un altro suono sentendo “fatto in Italia”. Quanto respiro in più acquista il nome del nostro paese! Anche sentire “fatto” piuttosto che “made”, ci riporta per associazione di memoria in un posto che noi sentiamo davvero come casa. L’Italia è casa nostra e non dobbiamo mai perdere il senso di ciò che vuol dire “fatto in casa”. Ne è convinta l’architetto Daniela Verazzo, CEO e fondatrice di ARU Eyewear.
Made in Italy nel mondo dell’occhialeria
Il nostro “fatto in casa” si è trasformato negli ultimi vent’anni in quel prodotto che tutto il mondo ama e ricerca con il nome di “made in Italy”. Pronunci queste tre parole magiche e le prime cose che vengono in mente a tutti sono: moda, cibo, vino, automobili, turismo… e eyewear. Proprio così, l’occhialeria made in Italy si impone sempre di più come uno dei maggiori attrattori di risorse straniere nella nostra penisola:
“Vengo da una generazione che associa da sempre il made in Italy ai tessuti pregiati, alla buona tavola generosa che accoglie e vizia, a panorami spettacolari da godere. Come architetto, ho sempre considerato importante che anche il nostro patrimonio creativo tornasse ad essere associato al meglio dell’Italia. Aver fondato ARU Eyewear è stata l’occasione perfetta per riversare l’amore per il design e l’architettura in un prodotto che è sì uno status symbol, ma che solo in anni recenti è diventato molto più che un complemento di moda.”
L’architetto Daniela Verazzo racconta del made in Italy accelerando tutti i suoi movimenti. Parla con noi mentre si sta occupando di visionare gli stampati definitivi del materiale promozionale per la Fashion Week di Dubai che si terrà nell’emirato dall’1 al 3 settembre. ARU Eyewear farà orgogliosamente parte di questa grande manifestazione internazionale, proprio in rappresentanza del design made in Italy!
Tuttavia, adesso lei sembra totalmente in modalità “scrupoloso capitano d’azienda”. Dai suoi occhiali da vista, rigorosamente ARU, passa uno sguardo concentratissimo, attento a non farsi sfuggire alcun dettaglio. Il tempo per l’emozione, per la più che umana “ansia da debutto”, forse se lo lascerà per il volo d’andata.
Il made in Italy alla conquista di Dubai
Il made in Italy conquista il mondo, anche per quanto riguarda l’occhialeria. ARU Eyewear trascorrerà quindi la prima settimana di settembre con uno stand dedicato nella venue dell’ormai celebre Fashion Week di Dubai. L’evento, che avrà luogo nel celebre Dubai Design District, è organizzato, per il Padiglione Italia, da ICE-ITa, Italian Trade Agency.
“Io e tutto il team ARU siamo davvero orgogliosi di questa partecipazione. Cade in un momento cruciale, secondo noi. Da una parte, gli occhiali non sono più solo un plus dello stile, ma parte integrante di esso: un oggetto centrale che cambia, valorizza e cattura lo sguardo e l’attenzione altrui. Made in Italy, finalmente, è anche eyewear. Dall’altra parte, dopo aver dimostrato tanta resilienza nei confronti della pandemia e dei conflitti nel mondo, Dubai si è imposta quest’anno come non mai come vero hub internazionale del fashion. Basta pensare a come è arrivata prima di tutti in occasione del Fashion Month. Ha anticipato tutti, annunciando la doppia partecipazione alla fashion week di febbraio, e a quella, imminente, di settembre, con la pubblicità sui maxi schermi di Time Square a New York…”
A questo punto, mentre il riflesso dei fogli stampati e dello schermo del PC continuano a fare capolino dalle lenti degli occhiali, un accenno di sorriso sfugge al controllo di Daniela.
Non vorrebbe parlarne per modestia, ma ricordare la promozione di Dubai a New York, l’ha rimandata allo scorso 27 marzo, quando una livestream di ARU è stata trasmessa proprio sui big screen di Time Square!
“È stata una vetrina molto speciale, tanto quanto l’ultima edizione del MIDO a Milano il mese prima. Insomma, non siamo nuovi a grandi eventi e manifestazioni, certo, ma portare adesso il made in Italy dell’eyewear a Dubai ha un altro sapore. Questo non riguarda suggestioni romantiche, ma i numeri.”

I numeri del made in Italy in Asia e Arabia Saudita
L’architetto Daniela Verazzo è ben ragione quando parla di numeri, a proposito del made in Italy alla conquista della fashion Week di Dubai.
La grande ascesa dei nostri settori in questi paesi è inarrestabile, segno che una storia d’amore tra loro e il made in Italy è davvero sbocciata.
In particolare, secondo una ricerca dell’autorevole gruppo assicurativo-finanziario Sace, l’export nostrano quest’anno è in crescita del 6,5%, con una previsione del 6,1% per il 2025.
Se il rafforzamento del made in Italy è notevole in paesi come Vietnam, India e Thailandia, l’Arabia Saudita
si mostra sempre di più come l’hub di una nuova visione della moda e del comparto design in generale.
L’export nell’intera area del Golfo, infatti, riporta una crescita del 7,4% con una previsione che arriva addirittura al 7,9% per il 2025!
Ma non è tutto, perché è da questi luoghi che si sviluppa una nuova prospettiva, che si può tranquillamente riassumere come l’Industria 4.0.
Sempre nel rapporto di Sace, infatti, ci rendiamo conto di quanto Emirati Arabi Uniti ed Arabia Saudita stiano rivolgendo la massima attenzione, oltre che alla meccanica, a tutte le tecnologie e le produzioni ecosostenibili.
“È proprio questo che intendo quando parlo di sfida dal sapore diverso. Finalmente la prospettiva sulle cose cambia sensibilmente. Questo si riflette tanto anche sulla concezione di made in Italy. ”
È solo in questo momento che Daniela, accompagnandosi con un sospiro come a “ricaricare le munizioni” della dialettica, sfila lentamente gli occhiali e volge tutta la sua attenzione verso i nostri sguardi:
“Oggi, rispetto alla generazione che ha iniziato a fare impresa con me, non ci si limita a produrre, ‘performare’ e creare lusso sopra ogni cosa, perché ‘questo è quello che tutti si aspettano dall’Italia’, no! Adesso si capisce quanto sia importante rallentare la corsa e capire che il vero lusso è ciò che non ci possiamo permettere più di fare. Come si dice, non c’è un Pianeta B. Se lo distruggeremo, che ne sarà stato del lusso? Bisogna pensare in termini di retaggio: cosa stiamo lasciando e a chi? Facciamo in modo che sia un lascito concreto… e che ci sia qualcuno a cui passarlo, soprattutto!”.
Il “Fatto in Italia”, nel 2024, vira alla sostenibilità: ma ARU Eyewear è già un passo avanti
Il made in Italy cambia volto, dunque, e guarda alla sostenibilità ambientale e all’utilizzo di materie e cicli produttivi a basso impatto.
In ogni settore d’eccellenza, dalle automobili alla viticoltura, passando per la filiera del cibo e la moda, vive una nuova consapevolezza green.
In questo, ARU Eyewear ha già cominciato a fare la propria parte da tempo:
“La sostenibilità ambientale è buon senso, ma se serve farla diventare un trend virale per rendere le persone consapevoli, che ben venga. Per questo, possiamo affermare con orgoglio che il made in Italy di ARU Eyewear sia stata da subito una scelta di buon senso e di cuore.”
Lo si capisce dalle lavorazioni in acetato di cellulosa bio, derivato dal cotone. Ciò significa zero plastificanti standard come quelli normalmente utilizzati. Queste sono le caratteristiche fondamentali della collezione Natoorì, l’anima green di ARU Eyewear, alla quale si aggiungono le pochette in cotone pregiato e resina e polvere di legno.
“Lo spirito di ARU è sempre stato controcorrente. Creiamo una narrazione del made in Italy, differente, lontana dal mainstream di chi ancora concepisce moda e creatività al servizio dei trend. Noi vogliamo credere di osare di più, spingendo noi il trend, incarnando negli occhiali l’architettura che innova e si sa trasformare.”
Dubai Fashion Week 2024: la prospettiva di ARU Eyewear
“Essere glamour e trasgressivi, certo, ma anni luce lontani dalle omologazioni: ciascuno libero di esprimersi nei propri termini! Gli occhiali sono il punto di vista sulle cose, e la nostra prospettiva cambia come cambia il nostro eyewear. Questo perché amiamo continuare a sorprenderci delle corse, ad essere curiosi. Così si fa made in Italy!”
Da questo sguardo curioso e prismatico sul made in Italy hanno preso vita alcune delle collection più innovative. Tra tutte, Stone, ispirata alle pietre preziose e alle loro geometrie naturali, Avenue, dedicata alle strade cult del mondo, oppure Design, un atto d’amore puro verso gli architetti che hanno cambiato per sempre la visione delle cose.
“Natoorì occupa un posto speciale nel nostro cuore. Non solo è la conferma di come siamo stati capaci di precorrere i tempi, trovandoci oggi perfettamente allineati con la nuova concezione sostenibile del design, di cui la Dubai Fashion Week sarà cassa di risonanza. Questa linea di occhiali è per noi anche la dimostrazione che un altro modo di fare le cose è possibile”.
Lasciamo l’architetto Verazzo impegnata in una call per definire altri dettagli relativi allo stand per la Dubai Fashion Week e ai documenti necessari.
Due cose notiamo, varcando la soglia dell’ufficio: come, dopo aver parlato con tanto fervore del nuovo made in Italy ecosostenibile, sia ritornata subito nell’attitude del manager multitasking, e la parola “passaporto” ripetuta almeno cinque volte.
Una cosa è certa, ARU Eywear ha già il suo passaporto green di tutto rispetto. Non solo per la settimana della moda a Dubai, ma per rappresentare il nuovo made in Italy ovunque.